Pane e Favole è un progetto ambizioso che ha come obiettivo quello di creare un ponte reale e costruttivo fra la disabilità e il contesto sociale. Si tratta di spettacoli in baracca per bambini delle scuole materne su argomenti e temi adatti alla loro età.
Al momento gli spettacoli disponibili sono “Minestrone o Minestrina?”> uno spettacolo che affronta, con leggerezza e umorismo, il tema dell’alimentazione e del mangiar sano e “Fata Mollica e gli amici del bosco”, una favola che, attraverso le vicende di una minuscola fata, tratta temi quali la conoscenza sensoriale, la relatività dei concetti di piccolo e di grande, la propedeutica musicale ma anche l’importanza dell’aiuto disinteressato e il rispetto dei più deboli.
La durata è di circa 60 minuti. Lo spettacolo si adatta bene a spazi non teatrali come aula magna, giardino della scuola, androne e così via.
Lo spettacolo è corredato da materiale didattico e bibliografia per gli insegnanti.
Il teatro dei burattini: “La diversa abilità che intrattiene”
L’importanza del gioco drammatico, del teatro di figura ai fini dello sviluppo cognitivo non ha bisogno di essere sottolineata. Innumerevoli sono infatti le sue potenzialità grazie ai processi di identificazione e di proiezione che esso offre. Il teatro, e in particolare il Teatro dei Burattini, ha il grande vantaggio, rispetto ad altri percorsi riabilitativi, di essere accolto con gioia dai bambini, perché li diverte! Diverte non solo chi lo guarda ma anche chi lo fa, è un gioco, forse il più antico del mondo è l’elaborazione del “facciamo finta che …”.
Consente inoltre di stimolare la fantasia e l’immaginazione, offrendo nuovi canali di comunicazione al bambino, al ragazzo che diventa quasi inconsapevolmente autore della propria crescita, in una dimensione che propone piacere e desiderio di conoscere. Gli spettacoli che proponiamo fanno parte di un progetto più ampio e ambizioso che abbiamo chiamato “Pane e Favole… per lavorare con il sorriso” e ha come obiettivo quello di creare un ponte reale e costruttivo fra la disabilità ed il contesto sociale. L’idea nasce da esperienze vissute e dalla constatazione di risultati sorprendenti in termini di crescita, di sviluppo, di apprendimento, convinti della necessità di alimentare il corpo e la mente fin dai primissimi anni di vita.
Più volte si è parlato di quanto sia necessario ripensare alla disabilità conferendogli non una veste di buonismo ed assistenzialismo ma se mai di risorsa. È da qui che parte il nostro progetto: professionalizzare delle competenze che, se non adeguatamente sostenute, andrebbero perse e creare delle premesse importanti di crescita sociale portando nel concreto competenze ritenute di fatto riservate solamente ai cosiddetti “normodotati”.
La chiave di volta, secondo noi, è spostare l’attenzione: dal sociale, dai servizi, dall’assistenza, virare verso le pari opportunità, che siano opportunità reali, concrete, tra uomini e donne, tra bianchi e neri, tra normodotati e disabili, tra belli e brutti, tra buoni e cattivi. Le opportunità ci sono e ci devono essere per tutti, la selezione poi sarà data dalla capacità, dalla professionalità, spesso dal caso.
Produzione e distribuzione: Il Flauto Magico
Coordinamento teatrale: Emanuele Caiati
Responsabile del progetto: Romana Bowen
Si ringrazia per la collaborazione il Teatro Verde