Spinti dal vento proseguiamo la statale n.1 fino a raggiungere la penisola di Snæfellsnes, dove troviamo un’altra storia di diavoli, poeti e ghiaccio
Si racconta che un tempo il diavolo avesse fatto una scommessa con Kolbeinn, il poeta del ghiacciaio. Dovevano trovarsi Sulla scogliera di Thúfubjarg, sotto il ghiacciaio e lì sfidarsi in una tenzone poetica: chi dei due non fosse riuscito a completare la strofa iniziata dall’avversario avrebbe dovuto buttarsi dalla scogliera e affidarsi alla mercé dell’altro.
Così una notte in cui la luna si era velata dalle nubi, i due si sedettero e composero i versi: il diavolo recitava il primo distico e Kolbeinn, senza alcun indugio, completava la strofa. Qualche ora dopo toccò a Kolbeinn iniziare e anche il diavolo riusciva ogni volta a completare le sue quartine.
Sul far del mattino Kolbeinn si rese conto che non potevano andare avanti così ancora per moto ed estrasse un coltello dalla tasca, lo puntò avanti agli occhi del diavolo in modo che la lama sembrasse sfiorare la luna, e recitò:
Ora che guardi la lama di luna
fammi una rima se hai fegato!
A quel punto il demonio rimase senza parole, perché non trovava niente che rimasse con “fegato”, ed essendo in difficoltà provò a protestare: “questa non è poesia, Kolbeinn!” Al che Kolbeinn concluse la propria strofa dicendo:
Ne componevi almeno una
se per legàto dicevi légato!
Al sentire quel distico, il diavolo fu colto talmente alla sprovvista che precipitò dalla scogliera e, si presume che da quella volta Kolbeinn non abbia più dovuto misurarsi con il demonio, che di certo non lo sfidò mai più a una tenzone poetica.
Questi e altri racconti potrai leggerli su Atlante leggendario delle strade d’Islanda, a cura di Jón R. Hjálmarsson, edizione Iperborea.
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