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Le vostre storie della Buonanotte

Si è concluso il concorso degli Sceneggiatori della Buonanotte!

Non è stato semplice ma alla fine la giuria flauta si è riunita e ha decretato vincitrice la storia Eugenio che misura la luna, scritta e illustrata dallo sceneggiatore in erba Eugenio (7 anni). Se te la sei persa nella nostra puntata speciale clicca qui!

Ringraziamo davvero tutti i bambini che hanno partecipato con le loro favole; erano così belle che non potevamo non farle conoscere al grande pubblico!

Scorri qui sotto e immergiti in altre storie della buonanotte…e se hai voglia mandacene una anche tu! Chissà che a breve non ci saranno altre novità…

IL LIBRO DI MIRIAM di Gaia e Ambra

In un piccolo villaggio, al di là della foresta, vivevano gli elfi. Erano un popolo felice, spensierato e birichino. Ma il malvagio mago Sahramirishi era riuscito a rubare il loro più potente libro di magia. La piccola Miriam, la principessina degli elfi, lo aveva inseguito ma il mago l’aveva rinchiusa nella sua orrenda cantina. Sembrava che nessuno pulisse quella cantina da anni, anzi decenni, anzi secoli! Era piena di ragnatele e puzzava in una maniera incredibile. Dopo giorni e giorni che il mago l’aveva rinchiusa, Miriam aveva sempre più paura che non l’avrebbe fatta più uscire. All’improvviso, un giorno, il mago spalancò la porta della cantina e disse con la sua voce gracchiante queste parole: “Se rivuoi il tuoi libro dovrai superare una dura prova. Se la vincerai la riavrai, se invece no il popolo degli elfi sarà mio schiavo! Ahahahahah!!” Miriam non poteva non accettare anche se rischiava molto. Dopo una lunga pausa disse di sì. Lei e il mago si diresso al pericoloso Lago di Zomac. Il mago disse cosa avrebbe dovuto fare: per riavere il libro dovrai battermi in una gara di magia ma con una regola in più. Metteremo dei pezzi di legno sull’acqua e dovremo salirci sopra e fare la battaglia lì. Chi cadrà perderà. Sei pronta? Miriam fece segno di sì con la testa. VIA urlarono insieme. L’elfa era astuta, quindi invece di colpire l’avversario come faceva il mago, decise di colpire la tavola di legno che si spezzò e il mago cadde. Uscì dall’acqua pieno di sanguisughe. Miriam con il suo corno come Robin Hood chiamò i suoi amici. Il mago disse: “Questa partita l’avete vinta, ecco il libro. Ma io tornerò! Ahahahah!” Poi tossì. “Maledetta risata da cattivo!” Gli elfi tornarono al villaggio per festeggiare e Miriam fu incoronata regina per il suo coraggio.

IL GIGANTE E IL VILLAGGIO di Dora

Nel piccolo villaggio tutti vivevano felici e sereni. Un giorno però…nel villaggio si sparse la voce dell’arrivo di un terribile gigante. Gli abitanti, terrorizzati, si chiusero in casa e non uscirono più. Passò il tempo. I bambini del villaggio si annoiavano. Anche il gigante si annoiava. Si sdraiò e dalla noia si addormentò. E dormì così profondamente e così a lungo che piano piano…il suo corpo si ricoprì di erba fresca, il suo pancione diventò una collina verde dove crebbero alberi e fiori profumati. Il posto preferito da tutti i bambini del villaggio.

LUIGI E IL CANE A DUE TESTE E MEZZO di Nicola

Tanto tempo fa c’era un ragazzo di nome Luigi, aveva 12 anni, capelli lunghi ma non troppo e viveva a Roma e aveva due amici Marco e Sofia. Un giorno Luigi andò in gita con la sua classe al Colosseo, mentre la guida parlava delle origini del anfiteatro Flavio, lui andò a esplorare il Colosseo perché si annoiava.
-Luigi fermati!- urlavano i suoi amici mentre lo inseguivano. Luigi però entrò in un armadio tirò un libro e cascò in un tunnel e anche i suoi amici caddero nel tunnel. Luigi camminava nel tunnel senza sapere dove si trovava. Ad un tratto arrivò ad un varco apparve una faccia. Si udì una voce: ”Hahaha sono il signore degli inferi sei nel mio covo! “
Luigi si spaventò perché non sapeva che c’era qualcuno sotto il Colosseo.
I suoi amici erano stati catturati e messi sotto chiave in una cella dal signore degli inferi.
Luigi aveva incontrato un gnomo, che era stato mandato dal signore degli inferi, che gli indicò una strada sbagliata per trarlo in inganno. Percorrendo la strada incontrò il famoso cane a tre teste, che però nell’ultima battaglia aveva perso metà testa, da quel giorno lo chiamavano cane a due teste e mezzo. Luigi iniziò il combattimento. Marco e Sofia intanto furono spaventati da un forte terremoto scatenato dal cane a due teste e mezzo che era caduto a terra perché Luigi lo aveva spinto. Il terremoto fece aprire la cella e i due amici riuscirono a scappare. Durante la fuga trovarono una spada e la portarono al loro amico. Luigi prese la spada e colpì a morte il cane a due teste e mezzo e il signore dell’inferi si frantumò in mille pezzi. Luigi e i suoi amici uscirono dai sotterranei del Colosseo e raggiunsero il resto del gruppo e continuarono felici la loro gita.

BOLLE DI SAPONE di Emma

I grandi non capiscono mai niente. Un giorno, una figura misteriosa arrivò al parco. Era vestita di nero e aveva un sacco in spalla. Di colpo, dal sacco tirò fuori una bacchetta colorata e i bambini si avvicinarono incuriositi. Poi, dalla bacchetta iniziarono a uscire delle bolle di sapone. Erano grandi, medie, piccole, colorate e trasparenti. Ogni bambini ci vedeva dentro una cosa diversa. La bambina che non parlava mai ci vedeva dentro un mondo di parole. Il bambino a cui piaceva stare con gli altri ci vedeva un bambino in un letto, da solo, immerso nel silenzio della notte. Quel bambino che stava sempre solo, ci vedeva un orsetto abbracciato alla sua mamma. Improvvisamente la figura misteriosa e le bolle svanirono con un Puff. I bambini erano convinti di aver visto qualcosa, ma non poterono chiederlo ai grandi. Perchè, d’altronde, i grandi non capiscono mai niente.

LA STORIA DI UNA BAMBINA FORTUNATA di Aisha

Questa bimba si chiama Mia. Mia si è trasferita in una scuola di Firenze con sua zia perchè i suoi genitori sono morti in un incidente. Poi ha trovato un amico di nome Cesare ma c’è una nemica di nome Vicki. Poi si era abituata a Vicki. e Cesare il suo amico di avventure. Dopo la scuola andavano sempre nella loro isola. Così un giorno anche Vicki era diventata una di loro…erano un trio inseparabile.

QUEEN: GATTINA FORTUNATA di Zawadi

C’era una volta una gattina di campagna, che sovente vagava per procurarsi da mangiare. Spesso andava in un giardino, dove ogni giorno alla stessa ora, un attempato signore arrivava per portare del cibo alle sue amate galline. Non sempre la gatta poteva approfittarne; alle volte infatti arrivava la verdura, e i gatti non gradiscono la verdura, altre la frutta, anche questa poco gradita, ma a giorni arrivava la pasta, il pesce, il pane, e allora sì che la gattina poteva avvicinarsi di soppiatto e sottrarre una piccola razione per se. Un giorno il signore si accorse che qualcosa non andava e decise di rimanere ad osservare. Per qualche tempo si appostò fuori dal terreno e, resosi conto delle abitudini della gattina, a un certo punto ella sentì: “Ehi ciao, io sono Giampiero!”. La gattina con la voce rotta dallo spavento riuscì a rispondere: ”Miao!”. ”Vedi quella struttura laggiù?” – disse l’uomo – “da quando i miei cani non ci sono più, non c‘è nessuno che la controlli e sta andando in rovina”. La gattina rimase in silenzio. “Ti andrebbe di diventarne la custode? In cambio del tuo prezioso lavoro avrai ogni giorno un pasto caldo ed acqua fresca a volontà”. Con il cuore pieno di gioia, la gattina lo guardò e rispose “Grazie Signor Giampiero”. “Bene adesso devo andare, ma non ti ho chiesto come ti chiami”. “Non ho un nome, non mi è mai servito” rispose la gattina. “Da adesso ti servirà, a domani Queen!”.  “A domani, Miaaao!”

IPPO E SIMBA: QUALCOSA DI STRANO di Francesco e Leonardo

C’era una volta Ippo, un ippopotamo, e Simba, un leone, che vivevano nella ippo-casa che era nella savana. Simba ed Ippo aspettavano che diventasse notte per vedere le stelle, ma nel mentre giocavano con la simba-palla. Ci giocarono tutto il giorno finchè non si chiesero perchè non arrivasse la notte. L’andarono a cercare dappertutto: sopra le montagne; sott’acqua e persino nel deserto.  Alla fine la cercarono sull’albero più alto della savana e la trovarono nel nido di un’aquila. La riportatono in cielo con l’aiuto di una giraffa e finalmente poterono contare le stelle!!

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Pubblicato il 28 Marzo 2020 da I flauti 2 commenti
Archiviato in:Consigli di lettura

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Da oltre vent'anni consideriamo il gioco come una faccenda molto seria, tanto da averne fatto una professione. Promuoviamo il gioco come strumento di crescita, formazione, apprendimento e siamo convinti della sua valenza auto-educativa in ogni fase della vita di ognuno di noi. A Roma, organizziamo attività per bambini, feste di compleanno, centri estivi e percorsi per le scuole.

Commenti

  1. Ilaria dice

    29 Marzo 2020 alle 10:00

    Davvero straordinarie le favole di Emanuele, soprattutto in questi giorni non facili neanche per i bambini! Grazie di cuore!!!

    Rispondi
    • I flauti dice

      29 Marzo 2020 alle 16:22

      E’ un piacere, grazie a voi e… a presto!

      Rispondi

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